Usciamo presto per prendercela con calma e testare il dolore alla caviglia. I campi degradano verso il Po e sono ricoperti da una leggera coltre di nebbia mattutina! Con noi c'è anche Annemarie, partita da Berna e diretta a Isernia! Sulla via vediamo prima due leprotti selvatici e poi un castoro, anzi no ci dicono poi che è una nutria. Arriviamo a Corte Sant'Andrea, poco dopo arriva anche Caronte (Danilo) ci trasporta con gran velocità (altroché camminare!!!) dall'altra parte del Po. Timbro della credenziale e quattro chiacchiere e poi riprendiamo il cammino verso Calendasco, dove facciamo sosta per ghiaccio e caffè! Passa la processione per propiziare il raccolto, guidata dal prete e al massimo una trentina di persone! Zaino in spalla e via fra campi di grano e granturco. Alle porte di Piacenza lungo il Fiume Trebbia vediamo un parcheggio di una fabbrica pieno di macchine e ci chiediamo come mai ci sia gente al lavoro il primo di Maggio! Svoltiamo la curva e vediamo centinaia di Bulgari che grigliano nei prati e sotto i ponti dell'autostrada! Arriviamo a Piacenza costeggiando la trafficata via Emilia. Pausa pranzo, la città è deserta e molti locali sono chiusi. Non visitiamo un granché e procediamo verso Montale, dove ci aspetta un antico ostello, accogliente e spirituale!
La nutria
Caronte e il Po
'na chiavica
Processione per la benedizione dei campi
Grigliata bulgara lungo il fiume Trebbia
Sant'Antonino, Piacenza
Anna e Annemarie all'ostello di Montale
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