sabato 30 aprile 2016

9 - Da Sansepolcro a Città di Castello - 30.73 km - + 650 mt - 705 mt

Sveglia presto ore 6.30 ci aspettano più di trenta chilometri oggi! L'aria è fredda ma il cielo finalmente è blu. Attraversiamo  il centro di Sansepolcro ancora addormentato e ci dirigiamo verso la collina, all'Eremo di Montecasale. 


La strada sale dolcemente. Giordano, autore della guida del cammino che stiamo seguendo, che anche se non conosciamo è diventato nostro amico, dice che la salita durerà un paio d'ore. Il cammino è su strada asfalta con pochissimo trafficata in mezzo ad un bosco. 
Ci attraversa la strada un piccolo capriolo! 
E dopo meno di due ore siamo all'Eremo di Montecasale... luogo magnifico! 


Due vecchi cani vegliano davanti all'ingresso, sono buoni. Suonano amo il citofono e ci invitano ad entrare e a visitare il piazzale e la chiesa. La terrazza è bellissima e si affaccia sulla valle. 


La piccola chiesa è intima e raccolta e ospita una antichissima Madonna con il bambino che dicono sia stata portata lì da San Francesco. 


Riprendiamo la via, ripida e fangosa. 



Leggiamo un cartello che indica che in questa zona nei giorni festivi si pratica il "softair"... non abbiamo la più pallida idea di cosa sia! Pensavamo a piste da moto cross visto lo stato della strada, solo ora scopriamo essere un'attività ludico-ricreativa-sportiva basata su tecniche, tattiche e usi militari. Per fortuna non  incontriamo nessuno che lo pratica oggi!!! Ci aspettano altri incontri... 
Un pandino 4 x 4 che chissà dove andava su questa strada...


Un guado, che ci costringe a togliere le scarpe...


e l'incontro ravvicinato con un motociclista (troppo rapido per la foto)! 
Poi due cacciatori con tanto di cani e fucili!


Finalmente una lunga discesa dalle colline ci porta alla piana. 


Dopo una ventina di chilometri siamo in mezzo ai campi. Ci attraversa la via un bel fagiano! 


Fa caldo, il cammino è lungo e non attraversiamo paesi. Solo verso la fine a 8 chilometri dalla meta troviamo un paesino  apparentemente deserto ma con... il museo delle scatole! 
 

Caffè e via... esauste e accaldate! 
Arriviamo a Città di Castello e ci rechiamo dalle Suore Clarisse Urbaniste di clausura. Ci accolgono parlando attraverso la grata. L'ingresso è una stupenda sala affrescata sulla quale si affacciano le porte delle camere. 


Visita al museo di Burri, super! Palazzo restaurato personalmente da Burri con l'aiuto di un architetto romano e opere da ricordare! 
Giro in città, inizia a piovere, ci infiliamo in un baratto per un aperitivo! 
Poi rientriamo al Monastero, docce e poi cena dalle suore. Ci fanno accomodare in una stanza già apparecchiata e ci parlano sempre dalla grata. Cena da fioretto ma in un luogo meraviglioso! 




8 - Da Caprese Michelangelo a Sansepolcro - 25,5 km - + 290 mt - 527 mt

Ieri sera cena super al suon di funghi e tartufo...


Finalmente ci svegliamo con il sole. Il panorama è splendido, sequenza di colline a perdita d'occhio. 


È verde, di ogni sfumatura possibile! Saliamo dolcemente (stranamente senza vertical) verso il monte Fungaia.


Oggi il tempo ci concede la possibilità di diverse pause al sole. Costeggiamo proprietà stupende con ulivi e case in pietra bellissime e sopratutto senza recinzioni! 


Ci sono diverse case o piccoli borghi sparsi sulle colline.


In poco tempo scendiamo verso un lago artificiale, attraversiamo un ponte lunghissimo e facciamo sosta ad un belvedere, area di sosta macchine squallida e nemmeno con un grande vista. 



Dopo una settimana di montagna siamo giunte a valle. Anche la temperatura è cambiata e finalmente mettiamo i pantaloni corti. 


Ancora un pezzetto di strada asfaltata e arriviamo al lungo Tevere. Ai lati del cammino campo di soia, foraggio e fave... siamo proprio nella piana!


La via è un po' monotona. Facciamo l'ultima pausa sulla riva del Tevere.


Poi raggiungiamo la statale! Rotonde, fabbriche, benzinai... non siamo proprio abituate! 

Torniamo sullo sterrato per l'ultimo chilometro e arriviamo alla Foresteria di Sansepolcro, ostello pulito e accogliente.
Approfittandone di essere nella civiltà...
Lavanderia a gettoni... un'altra prima volta della Ori! 


Sansepolcro è una città molto bella, il centro storico è ricco di palazzi sontuosi. Visitiamo il museo di Piero della Francesca, niente di che, poiché tutte le opere sono in restauro e l'affascinante museo della Aboca! 
Per cena non ci facciamo mancare niente un strepitosa pappa al pomodoro, poi fiorentina e tagliata! Ora il meritato riposo domani ci aspetta una tappa lunga! Ce la faremo? 








giovedì 28 aprile 2016

7 - Da La Verna a Caprese Michelangelo - 19,25 km - +557mt -1078mt

Ieri sera dopo la cena bisogna rientrare al dormitorio entro le 9 e... il primo pellegrino, come in ogni camerata che si rispetti si alza alle 5.30... la colazione è alle 8! Sono tutti però molto educati e silenziosi, tre tedeschi e un francese, Marc, che ieri ha cenato al nostro tavolo. 


Alle 7.30 andiamo in Basilica per le Lodi, tre frati sull'altare guidano la preghiera cantata e un'altra ventina e fedeli rispondono. Poi la benedizione solenne dei pellegrini in cammino verso Assisi. Un'altra "prima volta" per Orietta! 
Colazione frugale, in stile francescano e poi il giallo per la perdita del prezioso taccuino, trovato poi sotto il letto in camerata (Sant'Antonio dalla barba bianca... fammi trovà quel che mi manca)! 
Dopo una chiacchierata con Stefania, la signora dell'accettazione, decidiamo di cambiare programma. Invece che il percorso che passa da Pieve Santo Stefano e aveva come meta la casina della fonte al passo di Via Maggio decidiamo di andare a Caprese Michelangelo, settima tappa del cammino di Giordano. 
Inizia in discesa verso Chiusi della Verna  con un tempo che non promette bene. Passiamo per la fontana del Campari... 


Poco dopo attacca un salitone dove è difficile stare in piedi, siamo al limite dell'aderenza contando il peso degli zaini!


Dopo 500 metri circa di dislivello immerse nelle nuvole arriviamo alle'Eremo di Casella.


Un luogo meraviglioso con un enorme prato al centro del quale si erge una grande croce e un edificio in pietra in perfette condizioni. 


Si dice sorga là dove San Francesco, tornando per l'ultima volta da La Verna ad Assisi, guardó il Monte e pronunció il celebre canto: A Dio Monti... 


La nebbia aggiunge fascino e misticismo. Facciamo una pausa all'interno dell'eremo, disabitato ma aperto! 
Quando usciamo inizia letteralmente a diluviare. Per fortuna la strada è agevole e tutta in discesa per una decina di chilometri. Siamo fradice: scarpe, braghe...


Cantiamo allegramente tutto il repertorio conosciuto inerente alla pioggia... I'm singing in the rain, Sotto la pioggia, Piove... che gine!
Attraversiamo un enorme castagneto e arriviamo a Fragaiolo, zona di produzione di marroni DOP. 


Al borgo (dieci case) troviamo un panificio   aperto, ma niente bar! Abbiamo proprio bisogno di una sosta al caldo e al riparo dalla pioggia. Poi arriviamo a Lama, finalmente un bar - ristorante! 


Il bar è freddo e nel seminterrato perciò... ristorante! Tipico della zona, triplo bicchiere, televisione accesa, orpelli ovunque e centinaia di adesivi Michelin sulla porta! 


Il menù è ricco di proposte con funghi e tartufi. Prendiamo un insalata con grana e tartufo, una pizza con i funghi di stagione, i prugnoli e un tris di cocotte funghi e tartufi, prosecco di benvenuto, due bottiglie di acqua e caffè. Totale 33 euro con tanto di cantucci da asporto offerti dal cuoco per il cammino! Che gentile! 


L'ultimo chilometro è faticoso, in salita su asfalto per di più con la panza piena! 
L'appartamento dove arriviamo è nella parte moderna di Caprese Michelangelo! Dopo le docce, il bucato e un meritato riposino andremo a visitare il centro storico e la casa natale di Michelangelo! 







 

6 - Da Biforco a La Verna - 12 km - + 900 mt

Sveglia tardiva (7.20)! Colazione nella gelida cucina. Fuori ci aspetta un grande sole ma... apriamo la porta e i accorgiamo che soffia un forte vento gelido! 
Biforco è proprio un bel borgo anche se non ci è del tutto chiaro perché esista una così bella comunità!



Iniziamo il cammino dubbiose sulla metà. Non abbiamo deciso se andare solamente fino a La Verna e concederci mezza giornata riflessiva e di riposo al Santuario oppure continuare. Pensiamo sia meglio decidere una volta che arriviamo in cima. 
Il cammino inizia subito con un guado piuttosto difficile.


e poi la "scalinata" verso il Monte Santo. Martina, hospitalera di Camaldoli, ci aveva avvertito della fatica da affrontare! 700 mt in verticale e con il vento che non dà tregua! 


Arriviamo ad un poggio e finalmente comincia un falsopiano. Incontriamo anche i primi pellegrini di questo cammino che da La Verna si dirigono a Pieve Santo Stefano. 


Poi la foresta sacra... senza parole! 


Sono giorni che attraversiamo foreste ma questa ha qualcosa di speciale. Gli alberi sono ancora più alti e le rocce coperte di muschio sembrano scolpite. Alcune sono in equilibrio apparentemente precario. L'arrivo al santuario è difficoltoso, si snodano sentieri dappertutto e non sappiamo quale scegliere. Poi alziamo gli occhi ed eccolo! 


Arriviamo al sentiero della Beccia e poi alla Cappella degli uccelli. 


Una strada lastricata in ripida salita ci porta all'ingresso del santuario.


Temevamo frotte di turisti e invece non c'è nessuno. Qualche fedele devoto. Ci riposiamo e visitiamo i luoghi di San Francesco. La basilica, la cappella spirituale, il sasso spicco e la grotta dove riposava. Ci colpisce la sacralità e la semplicità dei luoghi davvero francescana che permea ogni angolo dell'Eremo. 


Inoltre è pieno della splendide ceramiche di Andrea della Robbia. Che posto incantevole! 


Saliamo al Monte Penna, non possiamo fermarci ai 700 mt di dislivello per la giornata, incontriamo un frate coreano in discesa... 


Dall'alto si apre il panorama sulla valle Santa.


Il dormitorio è spartano ma caldo. Ora docce, poi i vespri e  cena! 




  










mercoledì 27 aprile 2016

5 - Da Camaldoli a Biforco - 24 km -

iCena super a Camaldoli. Martina ci ha preparato lasagne, torta salata e insalata e una torta buonissima con farina integrale. Andiamo a letto presto esauste della giornata lunga e faticosa. 
Sveglia presto sperando nel bel tempo, dalla finestra sembra entrare il sole! Dopo un'ottima colazione andiamo con Martina e senza zaini a visitare il castagno secolare dietro al rifugio. 


Magnifico! Sembra difficile sia ancora vivo... torniamo al rifugio a prendere il nostro amico zaino e dopo i valorosi saluti partiamo! 


Una ripidissima salita ci porta in breve tempo al bivacco Catozzo, bella costruzione in pietra in mezzo al bosco.




Dopo una pausa ripartiamo, sempre in salita... intanto il tempo peggiore, soffia un vento gelido e in breve tempo torniamo a calpestare la neve in un bellissimo bosco di faggi. 


Arrivate in cima inizia la discesa verso Badia Prataglia, dopo qualche ora immerse nel bosco il primo segno di civiltà, un grande rifugio! Arriviamo infreddolite al paese dove facciamo uno spuntino nell'unico bar aperto, pieno di uomini che giocano a carte, il classico bar sport del paese! Arriva la barista e dice ad uno degli uomini di andare a casa che ha telefonato la moglie che è pronto il pranzo... scene da film! 


Schiacciata con formaggio, tè caldo per riscaldarci poi andiamo alle poste! Ori spedisce a casa un bel po' di cose, 1,6 kg! 


Dilemma per l'obiettivo della giornata: La Verna o Biforco? Visto il freddo e il dislivello optiamo per Biforco. Infatti il cammino riprende in forte salita. Incontriamo la casa di un tedesco...


Orietta accusa male alla coscia, siamo un po' preoccupate perché non sappiamo cosa possa essere, forse tendinite. Telefoniamo al fisioterapista prescrive ghiaccio, stretching e riposo. 
Scolliniamo e arriviamo a Frassineta, piccolo borgo di case. 


Dopo qualche saliscendi arriviamo a Bigorco, paese di 40 abitanti, senza bar nè negozi, solo il circolo del paese dove aspettiamo Fiorella. Ci accompagna in casa, al secondo piano, è tutto bellissimo ma non c'è il riscaldamento, solo un piccolo radiatore elettrico in camera per fortuna! La cucina è fredda e senza cibo e fuori non ci sono ristoranti o negozi... come faremo per la cena? Dopo le docce ci fiondiamo al Circolo dove ci accoglie una stufa calda. L'ambiente è piacevole, qualcuno gioca a carte, ogni tanto entra qualcuno per un saluto e la signora Fiorella è molto cordiale, ci fa sentire come a casa. Scopriamo che possiamo comprare del cibo li al circolo e cenare li! Torniamo nella fredda cucina, scaldiamo una minestra in scatola, ceci e piselli, cuciniamo un uovo freschissimo. Intanto arriva un signore con pane e focacce calde.
Cena da asporto fai da te al Circolo. 



Dopo la cena ci mettiamo a giocare a carte e... partono le prime scene di quello che potrebbe essere il copione di un film. 
Protagonisti:
Fiorella, manager del Circolo Amici della Calle Santa
Silvia, dai rossi capelli autoctona di Biforco - al sax 
Aldo, professore di chimica, milanese convertito alla campagna  - al clarinetto
Malika, franco algerina - alla fisarmonica
Fiona O'Callaghan, irlandese - alla chitarra 
Hans, tedesco - al trombone 
Laura, fiorentina - alla voce 


Stasera a Biforco si suona! Iniziano con le prove dei "maggi", le canzoni per le feste di primavera, poi musica e canti popolari... Giovani stranieri e non trasferitisi nella Vallesanta con le proprie famiglie alla ricerca di una vita serena. Sembra lo sia davvero! Andiamo a letto tardi per il solito orario da pellegrine, stanche ma davvero rallegrate per gli incontri della giornata.