martedì 26 maggio 2015

33 - La grande gioia! Da La Storta a Roma. 17,4

Sveglia all'alba per l'ultima tappa. Ancora non si sente l'emozione. L'impegno della giornata è attraversare la periferia in mezzo al traffico al quale non siamo più abituate. C'è solo un tratto pericoloso senza marciapiede, il resto va più che bene! Attraversiamo anche un grande bosco, percorrendo il Monte Mario, con l'ultima salita! Ma ormai corriamo... al Belvedere comincia a salire l'emozione e poi giù, quasi di corsa! Entrate in piazza... la grande gioia... la piazza è gremita ci saranno 5000 persone! Che soddisfazione! 

Grazie per averci accompagnato è seguito durante il cammino. 

lunedì 25 maggio 2015

32 - Di colpo nella "civiltà"! Da Campagnano di Roma a La storta. 25,1 km

Notte tranquilla nella casa parrocchiale. Prima delle sette siamo pronti. Il paese è piuttosto desolato, in giro ci sono solo netturbini. Un caffè e il solito pezzo di focaccia e via convinti di attraversare una brutta periferia romana. Invece, dopo l'ennesima salita ripidissima, arriviamo alla Madonna del Sorbo, una chiesa arroccata in cima ad un colle, dove vive una comunità di religiosi completativi. Una suora colombiana ci saluta con dolcezza. Attraversiamo il paese di Formello, che ha un centro storico medievale pulito, restaurato e ben tenuto. Forse perché a Fomello si allena la Lazio e gli introiti della squadra contribuiscono al benessere del territorio. E ancora attraversiamo boschi, campi e prati con pecore e mucche al pascolo. Non ci sembra vero! Facciamo una breve sosta in un campo di volo aeromodellismo e vediamo la prova di volo di due prototipi. E poi ancora un guado, l'ultimo del cammino, e dopo poco arriviamo alla Cassia! Chock: traffico, code, clacson, edifici squallidi, pattumiera dovunque, negozi e magazzini terribili! Non troviamo neanche un bar per mangiare qualcosa... per fortuna l'istituto delle Suore Poverelle è una vera oasi di pace in questo inferno. Andiamo a pranzo sulla Cassia in una trattoria, mangiando bene, ma... un po' caro rispetto alla provincia! Non siamo più fuori porta! Al tavolo accanto un gruppo di ultrà della Roma in attesa di andare allo stadio per il derby Lazio-Roma! Aiuto... il ritorno alla civiltà! 

Mucca e campi a trenta chilometri da Roma, la valle del Sorbo

Traffico intenso nella periferia romana

Pecore felici 


Club di aeromodellismo con prove in diretta

Lungo il viale di pini marittimi  

Ultimo guado

Inciviltà 

Discorsi romani pre derby in trattoria 

domenica 24 maggio 2015

31 - Romani... fuori porta! Da Sutri a Campagnano di Roma. 25,5 km

Ottima notte dalle Suore Francescane e colazione con ciambella e marmellate fatte in casa. Partenza. Il tempo è incerto ma si sta bene, non sembra nemmeno di essere a cinquanta chilometri da Roma. Ancora campi, piantagioni di nocciole, ulivi, viti, pecore e qualche mucca. Molti ranch e centri di equitazione. Si cammina in scioltezza. Ormai la meta è vicina e la stanchezza non conta. A Monterosi sosta caffè e rifornimento focaccia in un ottimo forno. All'uscita riprendiamo un sentiero che si allontana dalla Cassia e per stradine asfaltate ci porta all'attrazione locale: le cascate di Montegelato. Una boiata pazzesca! Un luogo umido, cupo 
, sporco e nemmeno tanto bello. Poi... scoppia un'acquazzone che ci accompagna fino alla metà di oggi, Campagnano. Entriamo nel borgo medievale abbastanza curato e percorriamo tutto il centro alla ricerca di un bar. Il caso vuole che notiamo un ristorantino Slow Food affollatissimo, impossibile resistere! Prendiamo un fritto misto di verdure, frutta e formaggi, superlativo! Cerchiamo don Renzo per l'alloggio, temiamo il peggio e invece... l'ostello è stato appena sistemato, bagno puliti e accoglienza generosa! 

Fra i campi di noccioli 

A destra la Cassia a quattro corsie e a sinistra un campo di ulivi 

Pullman di romani a Montegelato... mah? 

La famosa e attraente cascata di Montegelato 

E finalmente dopo un ultimo grande sto scroscio di pioggia ci ristoriamo in una super taverna slow food di Campagna 

30 - Sister act. Da Viterbo a Sutri. 31 km

Purtroppo prima o poi doveva capitare: la  pioggia. Colazione da re e poi si parte. È subito salita, altro Gran Premio della montagna. Saliamo prima sull'asfalto e poi nel bosco fino ad arrivare a San Martino al Cimino, un paese molto caratteristico: una grande chiesa al centro e due strade concentriche attorno. Si sta preparando un matrimonio nella chiesa addobbata con piante d'ulive, vite e fiori bianchi. Al baretto pop del paese le invitate con tacco 12 alle prese con il primo bianchino alle 10 del mattino. Pausa caffè, scorta focaccia (e la panettiera ci regala una gran quantità di grissini) e su per la montagna! Saliamo lungo il sentiero che costeggia il lago di Vico e arriviamo a 900 e passa metri di altezza in mezzo ad un magico bosco di querce, noci e abeti. Un bel battesimo per Spampa! Piove molto ma nella fitta foresta quasi non ce ne accorgiamo, c'è nebbia fittissima, tanto che ci si condensa il fiato. Finalmente si inizia a intravedere il lago e iniziamo scendere. Ci fermiamo a riposare sotto il portico di una chiesetta privata alla quale si accede con un magnifico viale di pini marittimi. La strada poi attraversa vaste piantagioni di noccioli. La meta per la sosta pranzo è Roncoglione, un paese degradato e un po' fatiscente, nonostante le antiche origini e la vicinanza con il lago. Troviamo un posto per pranzo con difficoltà, un ristorante un pochino pretenzioso con la vista sulla città vecchia ma il luogo più pulito e accogliente che incrociamo. Andrea opta per un piatto di fettuccine asparagi, guanciale e pecorino... wow! Ripartiamo, mancano ancora otto chilometri per la meta di oggi, Sutri. Entriamo dalla porta della città fiduciosi di trovare alloggio dalle monache carmelitane. Sul portone incontriamo il ragazzo di Cuneo che avevamo visto a Pietrasanta che ci anticipa che non c'è più posto dalle suore. Dalla grata chiediamo alla monaca un'altra soluzione, niente. Andiamo all'ufficio turisti dove ci dicono che tutti i posti letto in città sono occupati, è sabato sera ma non immaginavamo tutta questa folla a Sutri! L'unico posto sono le suore francescane a cinque chilometri fuori strada... Ci vengono a prendere dopo la Messa (iper solenne) delle 18. Visitiamo il Mitreo e l'anfiteatro etrusco, bello! Alla fine della Messa due suore orientali ci caricano su un doblò sgangherato. Sul cruscotto ci sono tre simpatici pinguini che appena saliti in macchina ci fanno scoppiare a ridere. Doccia a tempo record, 10 minuti in tre! Cena super: pasta al pomodoro fresco e basilico, zucchine impanate, involtini di carne e gelato fatto in casa. Forse la miglior cena del cammino! 

Bosco e pioggia

Chiesa San Cimino addobbata a matrimonio con alberi da frutto 

Bianchino al bar per le inviate al matrimonio 

Bosco incantato 

Pioggia fra le piantagioni di noccioli 

Anfiteatro di Sutri 

Pinguine e pinguini 

venerdì 22 maggio 2015

29 - Ricongiungimento parentale. Da Montefiascone a Viterbo. 19 km (totale 734,8 km percorsi)

La colazione dalle suore è squallida e nel convento non vediamo anima viva. Ci ridiamo con Dominique che ha sempre la battuta pronta! Temevamo freddo e pioggia invece il cielo blu e temperatura fresca. Anche Montefiascone sembra più bella, il panorama infinito sul lago e i colli laziali, la città fortificata dei papi. Non troviamo nè bar nè un negozio di alimentari aperto. Ci incamminiamo serene lungo la via. Il percorso è breve e sorprendentemente bello, il primo tratto sulla Cassia antica con il basolato romano perfettamente conservato. E ai lati del sentiero campagne lavorate con cura, uliveti, campi di grano, il fieno tagliato e raccolto in grandi balle, orti e frutteti. Finalmente troviamo anche una pianta carica di ciliegie mature! Che buone... Entriamo a Viterbo pronte al peggio dalle notizie di altri pellegrini, e invece ci sorprende! Non è così brutta, purtroppo dalle suore non c'è posto e ci "tocca" un b&b. Peccato per l'atmosfera, ma lenzuola e asciugamani... che lusso! Grande e ultimo lavaggio alla lavanderia self service e pennica in attesa dell'arrivo di Spampa! Intanto inizia a piovere e fa freddissimo arg... 
Panorama da Montefiascone sul lago di Bolsena

Basolato romano 

Prato "romano" (giallo e rosso) 

Balle di fieno

Ciliegie sulla via

Arrivo di Spampa

giovedì 21 maggio 2015

28 - Francigena marathon! Da Acquapendente a Montefiascone. 36 km

Pochi passi fuori dal paese e si apre uno scenario agricolo impensato. Tornano campi coltivati, ordinati, irrigati con cura. La novità è il freddo... brrr! Arriviamo a San Lorenzo Nuovo a tempo record, con fascia in testa e pile. Tra l'altro San Lorenzo è un paese molto più gradevole di Acquapendente, soleggiato, pulito. E sopratutto si affaccia sul lago di Bolsena. Ci scaldiamo e riprendiamo il cammino lungo il bellissimo percorso panoramico che si affaccia sul lago. Arriviamo a Bolsena, piccola cittadina medievale molto curata. Turisti di tutta Europa , bei negozi, atmosfera vacanziera. Sosta prolungata nella via del centro e ripetiamo con alle spalle già venti chilometri. Ne mancano ancora quindici ma il percorso è davvero bello! È lo stesso percorso della Francigena Marathon che si correrà domenica prossima! Un po' si salita, soprattutto nell'ultimo tratto senza incontrare nessuno, a parte nel finale alcuni ciclisti un po' maleducati. Ci buttiamo nel prato in mezzo agli ulivi a mangiare un panino prima dell'ultimissimo tratto. A Montefiascone arriviamo all'Istituto delle Benedettine, ci accoglie una sorella nera trafelata perché deve correre alla preghiera. Stanza squallida, letti rotti. Troviamo peró le simpatiche signore francesi Dominique e Danielle. Al rientro una sorpresa arg... un piccolo scorpione sotto il letto! Speriamo di dormire! 

Tracciato della francigena marathon del 31 Maggio

Ulivi e lago 

Bolsena 

100 km a Roma 


Montefiascone 

mercoledì 20 maggio 2015

27 - Pecore, vacche e cacche! Da Radicofani a Acquapendente. 24 km

Ci concediamo un'ora di sonno in più! Tappa corta e in discesa (almeno fino a più di metà). 
Sorprendente ieri all'ostello non c'era nessuno, noi e Giorgio! Dove sono finiti tutti i 25 pellegrini che erano con noi a San Quirico? mah...! 
Il paesaggio cambiando versante è molto più selvaggio. Discese rapide, pendii più scoscesi e greggi di pecore. Una lunga strada sterrata bianca ci porta in basso, dopodiché si cammina lungo la statale, la Cassia, poco trafficata ma quel poco è intenso, grossi camion, spesso col rimorchio. 
Entriamo nel Lazio accompagnate dall'odore di stalle e fattorie che costeggiano la strada. Due chilometri verticali e arriviamo ad Acquapendente, paesino incassato fra due colli, sembra un po' ombroso e un pochino triste. L'ostello è accettabile, forse un po' troppi letti, speriamo non arrivi molto gente. Ci rilassiamo tutto il giorno, gironzoliamo e organizziamo le prossime tappe. 
Poi super cena del pellegrino... finalmente antipasto, primo, secondo e dolce e vino a 15 euro! Che magnata! 

Lasciamo la torre di Radicofani avvolta nella nebbia


Pecore e pastori maremmani 

Manca poco, 147 km 

Benvenuti nel Lazio 

Scarpe rotte

martedì 19 maggio 2015

26 - Gran premio della montagna! Da S.Quirico d'Orcia a Radicofani, 30,5 km

5.30 sveglia ancor prima del solito. Neanche un bar aperto dove poter fare colazione, ci accontentiamo di qualche cantuccio comprato la sera prima. L'alba è un incanto, silenzio assoluto e colline velate da un soffio di nebbia: un quadro! Arriviamo in poco tempo a Vignoni Alto, un piccolo borgo arroccato, racchiuso tra mura e che si affaccia come un balcone sulla valle! Poco più sotto Bagno Vignoni, non c'è anima viva, incredibile per un luogo tanto bello e tanto turistico! Niente bar nemmeno qui, tutto ancora dorme. Poco dopo Bagno Vignoni ci aspetta un guado, attraversiamo il fiume Orcia ma arrivate dall'altra parte non siamo così sicure che la strada sia giusta. Ci fa titubare soprattutto un pellegrino che si dirige dalla parte opposta! È Micheal, un timido ragazzo inglese. Riguadiamo per controllare e la strada era giusta! Per la terza volta passiamo l'Orcia, che fatica! Micheal ci segue, sembra un esploratore delle giovani marmotte, con carte, mappe e altri aggeggi appesi al collo. Facciamo un piccolo tratto di strada con lui. Finalmente dopo tre chilometri di Cassia arriviamo a Gallina, piccolo centro di agricoltori. Pausa caffè e panino con pecorino e melanzane. Una mega porchetta sovrasta il bancone, si sente che siamo vicini a confine laziale! Dopo la pausa vediamo in lontananza (molto in lontananza) una torre e temiamo quello ci aspetta. Tutta salita, prima nella valle a fianco del fiume e poi fra campi e pascoli di pecore, fino all'ultimo tratto in mezzo a pini e boschetti. Arriviamo prima delle 14, gentilmente la signora Morena ci apre l'ostello, pulito e accogliente! Scegliamo la camera essendo le prime, doccia e relax. Nel frattempo arriva Giorgio, un signore di origini milanesi, trasferitosi da tempo a Roma che avevamo già incontrato ieri. Andiamo fino in vetta, verso la Torre, ma la meta è deludente, punto turistico trasandato e poco sfruttato. Rientriamo in attesa della cena nell'unico luogo aperto del paese! Ovviamente oggi è il giorno di chiusura della trattoria del villaggio... che sfortuna! Nel frattempo nessun pellegrino all'orizzonte... dove saranno finiti tutti? 

Alba a Vignoni Alta

Bagno Vignoni 

Guado o non guado???


Il primo bar con la porchetta

Un po' secco? 

In lontananza la meta 

lunedì 18 maggio 2015

25 - C'è folla di pellegrini a San Quirico! Da Buonconvento a San Quirico d'Orcia. 22 km

Sveglia all'alba, ancor prima del solito alle 6.20 colazione al bar sport e via. La strada piega verso Montalcino in un panorama mozzafiato. Vigneti, cipressi, colline e piccoli borghi... sembra un paesaggio disegnato. Due buffi e grossi tappi ci attraversano la strada. Saliamo lungo il crinale tra poderi e azienda vinicole. Un'azienda propone il Pilgrim break con degustazione di vino ma è troppo presto, mannaggia!  Il percorso è prosegue su uno sterrato piacevole fino a  Torrenieri. Sosta caffè e focaccia! Riprendiamo il cammino sulla lunga salita della vecchia Cassia. Sono le 10.30 e gia si schiatta dal caldo. Incontriamo dei ciclisti americani e facciamo quattro chiacchiere lungo il cammino. Arriviamo a San Quirico, wow! Il borgo sembra davvero stupendo. Sulla porta dell'ostello è scritto che l'accoglienza è dalle 16 alle 19, proviamo ugualmente a chiamare per chiedere se è possibile quantomeno lasciare gli zaini e speriamo ci lascino entrare! Dopo dieci minuti arriva un signore non tanto gentile, dice di sbrigarci che ha lasciato la moglie in macchina e depositare gli zaini. Puff... gironzoliamo stanche morte per il paese dove c'è solo un bar aperto e nemmeno molto carino e passiamo da una panchina all'altra alla ricerca di ombra, in attesa delle 16!

Alba nelle terre del Brunello di Montalcino 
Si sale...
Purtroppo erano le 8 di mattina ed era ancora chiuso 
Asso! Abbiamo sbagliato strada? 
Cartolina
San Quirico d'Orcia