La fine del mondo
Riposate partiamo per l'ultima vera tappa del cammino. I pellegrini sulla via sono tanti e camminiamo sempre con qualcuno. Il percorso è magnifico. Dopo cinque chilometri l'ultimo baretto e poi un lungo sentiero tra ginestre e boschi di pini eucalipti, non alti come vicino a Santiago, perché qui il vento soffia fortissimo. Oggi però si sta bene. Vento si ma sopportabile. E poi... ad un tratto appare all'orizzonte l'oceano. Di un blu intenso, freddo... camminiamo sul crinale per parecchi chilometri e poi scendiamo al primo paese sulla costa, CEE. É un paese duttile, sul mare. Ancora un paio di chilometri e arriviamo a Corcubion e ci fermiamo nell'unico, fantastico ristorante del paese. Ordiniamo tartufi di mare alla marinara. Spettacolosi! Con una percentuale di aglio eagerata... pranzi da re, altro che pellegrine per laura anche il flan fatto in casa.
Ripartire é un po' faticoso ma presto incontriamo un simpatico signore del posti che ci indica la via attesa verso il villaggio di Sardineiro. Poche centinaia di metri e una spiaggia da urli! Non possiamo fare a meno di scendere e mettere i piedi nell'acqua. Ci fermiamo una mezz'ora al sole. Non di più perché temiamo di non trovare posto all'ostello municipale. Infatti arriviamo e troviamo gli ultimi due letti in camerata. Abbandono l'idea di vedere il tramonto al faro - Laura l'aveva scartata in principio - e gironzoliamo un po' finché ci imbuchiamo in un ristorantino con vista sul porto e come sempre ci strafoghiamo di pulpo, calamari e pimiento.
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