Se ieri é stato il giorno dei fiori oggi è stato il vento a farla da padrone. Siamo partite alle 8 di buon passo e per un paio d'ore non ci sono stati problemi. Bosco stupendi, profumo di eucalipto, sentiero lievemente in salita ma gradevole. Ma arrivate al primo passo, l'Alto de Pena, é cambiato tutto. Un vento gelido, da nordest, ci ha accompagnato per tutto il cammino. Maglia di lana, gilet di pile e giacca a vento...Tra le montagne non avevamo indossato tutte queste cose ma oggi si. Il paesaggio è meraviglioso: i boschi si diradano, a causa appunto del vento che da queste parti probabilmente soffia sempre e si alternano a grandi appezzamenti di terra in parte coltivati a patate e in gran parte lasciati a fieno. Lasciati??? Qui tagliano il fieno diverse volte all'anno e ogni volta concimare abbondantemente il terreno. Il concime non manca di certo! Oggi mentre camminavano a abbiamo visto fortunatamente per tempo un trattore che spargeva letame sul campo e non solo. Non li ho contati ma oggi abbiamo incrociato una cinquantina di trattori. Indaffaratissimi con letame fieno paglia e... chissà. Abbiamo visto da lontano un grandissimo lago e sui crinali ancora decine e decine di pale eoliche. E tanti pellegrini, improvvisamente si sono materializzati una cinquantina di persone che alloggiano nel villaggio di Oliveroa. L'albergue municipal é molto particolare: un gruppo di antiche case in pietra e stato ristrutturato e adibito a ostello. Ci sono casette che alloggiano, camerata, una dedicata ai disabili, un'altra è il ricovero per le biciclette e un'altra ancora la cucina. Una buona proposta per recuperare l'antico piuttosto che costruire nuovi edifici.
Stasera cena vegetariana ma... esagerata. E poi il meritato sonno
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