lunedì 24 aprile 2017

9 / Sombrado do Monxes - Salceda 32 km

Dalla solitudine del primitivo alla "folla" del cammino francese.
Notte tutto sommato tranquilla, a parte qualche incubo causato forse dall'atmosfera un po' stregata del luogo. Eravamo un po' stretti, in 12 in una stanza di 6 metri per 4. Comunque nessuno russava.  Anche la signora spagnola che pareva tisica nella notte ha dato solo tre o quattro colpi di tosse. 
Partenza dopo le otto con calma. Il cammino segue in un primo tempo una piccola strada asfaltata. Ma non c'è nessuno in giro. Come sempre. Alle 11 fa già molto caldo.  Una prima sosta per dissetarci in un bar dove incontriamo due spagnoli visti ieri. Riprendiamo e a passo molto tranquillo raggiungiamo Arzua, la cittadina dove si incrocia il camino frances. Appena arrivate sulla piazza davanti a noi si materializzano pellegrini di ogni provenienza. Tanti zaini, molti piccoli, segno che lo zaino grande lo porta il servizio di Transporte de mochilla. Pranzo nella piazza del paese e si riparte, attraverso campagne coltivate e campi con bovini al pascolo. Ritroviamo alcuni luoghi che ricordavano dal cammino di quattro anni fa e sorridiamo alla vista di comitive di turogrinos che ogni cinque minuti di fermano esausti. Su un viottolo ci supera un gruppo di pellegrini portoghesi in mountain bike.
Li facciamo passare ma tempo dieci minuti li raggiungiamo di nuovo. Ovviamente ci superano ancora sollevando una nuvola di polvere. Non ci stupiamo affatto... sono dinamiche che abbiamo già visto. E poi oggi tanti trattori, enormi, uno guidato da una bella signora bionda! E un'altra signora bionda con il falcetto tagliava il prato davanti al bar...
Arriviamo a Salceda, poco prima di Arca, e troviamo un piccolo albergue privato nuovo, pulito e molto bello. Ottima scelta.  In camerata siamo solo noi tre. Ci aspetta una notte di meritato riposo in vista dell'arrivo a Santiago.










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