8 maggio 2014: centenario della nascita di Roman Gary
Il suo editore italiano,
Neri Pozza, con un traguardo di 100.000 copie vendute de La vita davanti a sé lo
festeggia pubblicando, per l'occasione, il nuovo libro Una pagina di
storia
In queste pagine, contenute in Les oiseaux vont mourir au Pérou,
un'opera più ampia scritta nel 1960, subito dopo aver lasciato la diplomazia, Gary tratta con ironia e tono scanzonato le catastrofi e le inappellabili, sublimi vergogne a cui vanno incontro coloro che perseguono sogni, ambizioni, realizzazioni allo scopo di tenere a bada o celare una natura fragile, una sensibilità eccessiva o un'origine sconveniente.
Il
tono scanzonato con cui Gary tratta di questi destini non deve ingannare. Come
lui stesso ebbe modo di dichiarare, al centro di questi racconti è «le phénomène
humain», qualcosa che non cessava di sconcertarlo al punto da «farlo esitare tra
la speranza di una qualche rivoluzione biologica o di una rivoluzione in quanto
tale».
La scheda del suo romanzo più celebre
La vita davanti a sé (Neri Pozza, 11 euro)
A metà anni Settanta Romain Gary vinceva con lo pseudonimo di Emile Ajar
il Premio Goncourt, la massima onoreficenza letteraria francese, con La vita davanti a sé,
un affresco commovente e pittoresco della periferia di Parigi, in cui
emerge il carattere multietnico che avrebbe cambiato il volto della
città. Il romanzo, riproposto dall'editore Neri Pozza, affascina per
la freschezza e l'ingenuità dei personaggi e per il calore e la
solidarietà che contraddistinguono la vita del quartiere di Belleville,
lo stesso che Daniel Pennac ha scelto come ambientazione delle sue
opere.
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