Eccole:
Vocazione, ovvero la capacità di scoprire il proprio posto nel mondo.
Mestiere, assiduità nell'esercizio della propria professione.
Fiducia, in se stessi, nella propria vocazione. Scrivere è come volare, al di là della paura, con coraggio.
Umiltà, da humus, terra. Scrivere significa toccare terra, mettersi a nudo, raccontare la quotidianità e l'ordinarietà e non prendersi troppo sul serio: Zollinger colpisce per il suo benevolo umorismo.
Lettura, scrittura e lettura sono due facce di una stessa medaglia.
Diario, scrivere la quotidianità per esercitare il piacere di raccontare e raccontarsi. Il romanzo è paesaggio dell'anima.
Passeggiata, come dice Robert Walser, scrivere è uno stile di vita. Passeggiare permette di osservare la vita e lasciare le orme sulla carta, così come camminando si lasciano impronte nella terra.
Viaggio, uscire dal guscio costa fatica, ma è importante partire per dirigersi verso la terra della promessa. La vita è un'avventura e il viaggio risveglia lo stupore.
Silenzio, invita all'avventura interiore e trasforma il vissuto in esperienza. Il rumore impedisce di essere se stessi. Il silenzio toglie esteriorità.
Sono queste le dieci parole che guidano il lavoro e la vita di Pablo D'Ors. Un semplice decalogo che ciascuno potrebbe seguire e cercare nella vita per trovare un proprio percorso. Grazie a Pablo D'Ors.
Anna
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