venerdì 30 marzo 2018

L'estate muore giovane


di Mirko Sabatino - edizioni Nottetempo





Un tuffo all'indietro nel tempo, in una estate pugliese assolata dove ogni cosa sembra giacere immobile. Nel mondo accadono molte cose, il successo dei Beatles. l'assassinio di Kennedy, la morte di Papa Giovanni, e in questo borgo del Gargano, con una chiesa, una piazza, una macelleria e pochi vicoli, tre ragazzini dodicenni stringono un patto, suggellato dal sangue e dall'acqua santa, con la promessa di difendersi a ogni costo da qualsiasi cosa faccia loro del male. Questo patto li condurrà  a compiere gesti brutali in un crescendo di violenza.
Primo, Mimmo e Damiano sono legati da un'amicizia straordinaria: riescono stare per ore vicini senza bisogno di scambiarsi parole. E crescono in fretta, molto più di quanto si potrebbe immaginare.
Primo diventa grande prima del tempo, orfano di un padre che dopo la morte prematura gli affida in una lettera la cura della madre e della sorella. Damiano ha una madre bellissima, un'attrice, ed è legato fortemente a lei, quasi fosse lui il suo vero marito. Infine Mimmo, figlio di una madre bigotta che lo vede già sul seggio pontificio e di un padre squinternato che sembra più saggio di tutti gli altri uomini del paese.
L'elemento che emerge con maggiore distinzione nel romanzo è lo scollamento tra il mondo dei bambini e quello degli adulti. Negli anni '60, a maggior ragione in un paese agricolo del meridione, non c'è alcun tipo di comunicazione tra genitori e figli. Gli adulti non hanno tempo per prendersi cura dei giovani, non hanno attenzioni per loro al di fuori del cibo da mettere in tavola. E in questa totale assenza di relazioni l'unico modello che si manifesta è quello della violenza. Non c'è via di uscita da questa realtà se non quella di andarsene.
Il modello di società che Sabatino dipinge non si scosta poi tanto da alcune realtà del giorno d'oggi, e non solo nel meridione. Queste società bestiali esistono, prive di etica, moralità pubblica, senso di appartenenza. E producono fenomeni assai diffusi, soprattutto nelle periferie delle città; il bullismo per esempio, con il piacere di fare del male fine a se stesso. 
I personaggi del romanzo hanno tutti tratti un po' buoni e un po' cattivi tranne la piccola Viola, che ci rimane impressa con la sua dolcezza mentre Primo le racconta teneramente le storie della sera.
Ma la violenza li travolge come una condanna esistenziale e antropologica, nell'assoluta indifferenza generale e nell'incapacità di cogliere il bello della vita. Un po' come risuona nel ritornello della canzone di Modugno, che insieme a Celentano scandisce le scene di tutta la vicenda.

Mirko Sabatino è nato a Foggia nel 1978 e vive tra Roma e Nardò. Si è laureato in Scienze della comunicazione con una tesi in Semiotica sul rapporto tra montaggio nel cinema e montaggio in letteratura. Lavora come editor e redattore free-lance. L'estate muore giovane è il suo primo romanzo.


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