mercoledì 8 maggio 2019

Chiederò perdono ai sogni di Sorj Chalandon  Keller editore


Un romanzo potente e doloroso quello dell'autore francese Sorj Chalandon, che dipinge un quadro nitido e puntuale della situazione socio-politica dell'Irlanda dalla seconda metà del '900 fino ai primi anni 2000, quando la vicenda del protagonista si conclude miseramente.
Sono anni di miseria e di lotta, di clandestinità e prigione, in nome di un credo politico e religioso che non ammette la convivenza con la Gran Bretagna, colpevole di soprusi e angherie nei confronti della popolazione cattolica. Il romanzo si ispira a una storia vera e ne racconta i particolari cambiando solo i nomi dei principali protagonisti, ma citando puntualmente i riferimenti agli scontri più sanguinosi e soprattutto alle rivolte carcerarie, culminate con gli scioperi delle coperte e dell'igiene, che portarono alla atroce morte per fame prima Bobby Sands e poi decine di detenuti che scelsero di resistere ad oltranza, sostenuti da amici e famiglie, in un braccio di ferro con una Margaret Thatcher dal pugno di ferro. 
Chalandon ricorre al flashback per interrompere la sequenza di scontri e battaglie e per scavare nella dimensione più intima di Tyrone Meehan, un uomo vittima come tanti della storia del suo paese. 
La condizione sociale dell'Irlanda è grave e priva di sbocchi per il futuro, la prevaricazione della Gran Bretagna è ineluttabile. Ai giovani, figli a loro volta di uomini duri e provati dalla lotta per l'esistenza, non resta che abbracciare la causa dell'indipendenza e accettarne le regole. Ma il percorso di Tyrone Meehan si rivela più intricato. L'uccisione involontaria del compagno provoca una catena di conseguenze che lo porteranno a scegliere la via del tradimento come unica soluzione possibile per proteggere la sfera degli affetti familiari e salvaguardare l'integrità del movimento.
Chalandon focalizza il dramma del "non detto": la verità taciuta ai compagni dopo lo scontro, ai familiari, agli amici, l'enorme macigno della scelta di collaborare con il nemico. Non c'è un momento in cui Tyrone Meehan riesca ad aprirsi e condividere il peso della sua tragedia. Persono la moglie gli chiede di tacere.
E non si può esprimere un giudizio su questo orribile tradimento: la guerra non consente alternative e obbliga a operare scelte che vanno al di là della morale. Il singolo non agisce mosso dalla propria individualità; ciascuno nasce, vive e muore nella collettività e per la collettività. Come è chiaro si tratta di una tragedia terrificante in cui un popolo intero lotta per l'indipendenza della sua terra. Purtroppo la storia ci ha dimostrato come l'esito di questa lotta sia stato disastroso e come possa esserlo in futuro per altri popoli che si battono strenuamente per i loro diritti.
La pace sognata e desiderata da Tyrone Meehan e dai suoi compagni di lotta sarà una tregua, una sospensione della lotta, ma i grandi sogni di indipendenza saranno destinati a svanire.


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