martedì 21 luglio 2020

Gruppo di lettura Cambiare l'acqua ai fiori


Gruppo di lettura
Martedì 21 luglio ore 19 al Tennis Erba
Incontro sul libro Cambiare l'acqua ai fiori di Valérie Perrin - E/O
ingresso libero - su prenotazione

lunedì 6 luglio 2020

Riccardino


Un anno senza Camilleri
Il 17 luglio di un anno fa moriva Andrea Camilleri. Di lui ci manca tutto: l'uomo, l'amico, il padre, il nonno, il marito, il grande cittadino che vedeva con gli occhi di una mente lucidissima quando gli occhi non vedevano più, il frequentatore di Simenon e De Filippo, di Sciascia e di V
ázquez Montalbán. Ma non ci manca il narratore, perchè il narratore, che di propria mano e in età già tarda ha avviato e concluso una rivoluzione, è vivo e vegeto. Siamo fortunati. Perchè quando ci manca possiamo andare dove sappiamo di trovarlo. Nelle nostre librerie, dove ci aspetta sempre.
Maurizio De Giovanni

Giovedì 16 luglio alle ore 19 nello spazio all'aperto del Tennis Erba al Parco Majnoni di Erba presenteremo Riccardino, l'episodio finale del grande romanzo di Montalbano.
Alla serata parteciperanno alcuni cari amici della libreria: il  poeta Simone Savogin, l'allievo della scuola di teatro Alessandro Botta e il famoso Konrad il Brianzolo nella sua veste di siciliano doc.
L'incontro sarà a ingresso libero ma è necessaria la prenotazione ai nostri contatti 0313355128 - lalibreriadiviavolta@gmail.com
Anche per le copie del libro è consigliata la prenotazione

mercoledì 11 marzo 2020

Tutto andrà bene



Il continuo aggravarsi della situazione ci costringe a rinunciare al progetto di consegna a domicilio.
Siamo davvero spiacenti ma è bene che tutti siamo consapevoli che bisogna restare a casa. Quindi la libreria resterà chiusa fino a data da definirsi e non ci sposteremo nemmeno noi. Tra l'altro si va verso una chiusura totale delle attività che in ogni caso ce lo impedirebbe.

Se avrete voglia di seguirci pubblicheremo su facebook delle letture per bambini.
Ci auguriamo di superare tutti questo momento difficile con serenità e fiducia.

a presto
Anna e Katia

giovedì 27 febbraio 2020

Il ciarlatano di Isaac Bashevis Singer - Adelphi



Il ciarlatano
di Isaac Bashevis Singer


Un romanzo assolutamente originale, che non può lasciare indifferenti di fronte alla società e agli individui che descrive. In particolare proprio la descrizione degli ambienti e la caratterizzazione dei personaggi distinguono la capacità narrativa del grande scrittore.
La vicenda ruota attorno alla figura di Hertz Minsker, un ebreo colto e nullatenente che tira a campare approfittando del suo fascino indiscusso. Cadono nella sua tela uomini e donne, attratti inesorabilmente dai suoi modi gentili e dal suo eloquio interessante. Non è cattivo, su questo non c'è dubbio, ma non ha valori e sentimenti profondi, nè progetti di vita nei quali credere e ai quali dedicarsi. Le persone che frequenta non sono peraltro gran che meglio di lui: uomini come Morris Kalisher, dedito perennemente a incrementare il proprio patrimonio o come il magnate californiano Weiskats, talmente ricco da dilapidare parte dei suoi averi per una briciola di fama. Lo stesso dicasi per le figure femminili, accomunate da un senso morale labile, da una disponibilità eccessiva nei confronti di questo o quell'uomo, nella sola speranza di conservare o migliorare il proprio stato sociale.
Comune denominatore di questa umanità amorale è la loro condizione di ebrei fuggiti da un'Europa sconvolta dalla guerra e dalla minaccia nazista. Hanno lasciato laggiù famiglie, ricordi, legami per trasferirsi nella terra dei sogni, l'America della libertà e della ricchezza. Vivono in una situazione di sbalestramento nella quale rivolgono i loro pensieri al dramma dell'Europa ma sanno bene di non poterci fare nulla. Chissà se le loro esistenze e i loro comportamenti sarebbero stati altrettanto futili e cinici se invece di fuggire fossero rimasti nel loro paese d'origine, a contatto con la loro cultura.
L'unico aspetto culturale che non rinnegano è la religione ebraica, alla quale tutti quanti si ispirano e ai cui precetti uniformano i loro comportamenti. Non si curano però dei valori profondi che potrebbero applicare nella conduzione delle loro vite, ma dei precetti formali e delle consuetudini ortodosse più esteriori, con i quali si costruiscono una corazza che protegge la loro identità di minoranza.
A questo proposito è rilevante notare come non ci sia alcun tessuto relazionale tra la comunità di profughi ebrei trapiantati a New York e il popolo americano. A testimoniare che la condizione di migrante è sempre e comunque elemento di emarginazione, ma anche che la volontà di conformarsi ai precetti della religione contribuisce a enfatizzare l'isolamento.
Notevole la capacità di autoironia di Singer nel descrivere in modo farsesco e caricaturale dei personaggi che altrimenti ci sarebbero risultati odiosi e insopportabili. In effetti l'autore, che ha scritto questo romanzo in lingua yiddish, si rivolgeva agli ebrei americani, forse per metterli in guardia da comportamenti che lui per primo giudicava eccessivi.